Vantaggi dei compressori a iniezione d'olio e oil-free e qualità dell'aria
- OSAIR SRL

- 5 ott
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Aggiornamento: 15 ott

Quando si deve scegliere l’attrezzatura più adatta al proprio settore e alla specifica applicazione, è importante valutare se optare per un compressore a iniezione d’olio oppure per un modello oil-free.
In questo articolo vengono analizzati i casi in cui ciascun tipo di macchina risulta più indicato, insieme alle relative classi di purezza dell’aria e agli standard di qualità da rispettare.
Vantaggi di un compressore a iniezione d'olio
Il primo passo nella scelta di un compressore d’aria è valutare attentamente le esigenze dell’impianto in cui verrà installato. Nella maggior parte delle officine industriali, sia di grandi che di piccole dimensioni, vengono utilizzati compressori a iniezione d’olio. In queste macchine, l’olio svolge una triplice funzione: lubrifica, sigilla e raffredda l’aria compressa.
Questo processo comporta una leggera contaminazione dell’aria con particelle d’olio, che nella maggior parte dei casi non influisce negativamente sulle prestazioni. Tuttavia, per ottenere una qualità dell’aria superiore, è possibile installare sistemi di trattamento aggiuntivi, come filtri a coalescenza in grado di rimuovere tracce d’olio (incluso il vapore) fino a 0,01 micron. Per una purificazione ancora più accurata, si possono impiegare filtri a carboni attivi, che consentono di raggiungere una purezza dell’aria di Classe 1.
È importante ricordare che, indipendentemente dal tipo di filtro utilizzato, una manutenzione regolare è essenziale per garantire prestazioni ottimali e la massima efficienza del sistema.
Applicazioni con compressori oil-free
In alcuni contesti, anche una minima contaminazione da olio può avere conseguenze inaccettabili. È il caso, ad esempio, dei settori alimentare, chimico e medicale, dove la purezza dell’aria compressa è un requisito imprescindibile. In queste applicazioni è quindi fondamentale utilizzare compressori oil-free.
Questi modelli presentano un costo iniziale superiore rispetto ai compressori a iniezione d’olio, poiché impiegano sistemi di raffreddamento alternativi e tecnologie più complesse. Inoltre, possono richiedere interventi di manutenzione e assistenza più frequenti a causa del maggiore attrito meccanico.
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Valutare le Classi di purezza dell'aria
La norma ISO 8573-1 rappresenta uno standard di riferimento fondamentale per la qualità dell’aria compressa, offrendo un quadro completo per la classificazione della purezza dell’aria. Sviluppata dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO), definisce i livelli ammissibili di contaminanti presenti nei sistemi di aria compressa e stabilisce requisiti specifici per tre categorie principali: particolato, acqua e olio — tutti elementi che possono influenzare in modo significativo le prestazioni e la sicurezza delle applicazioni industriali.
La norma è articolata in diverse sezioni, con la ISO 8573-1 come documento principale.
Essa descrive le categorie di contaminanti e i relativi limiti massimi di concentrazione, suddividendo la purezza dell’aria in classi a seconda del livello di sensibilità richiesto dall’applicazione e del rischio associato alla contaminazione.
Per quanto riguarda i solidi, lo standard indica il numero massimo di particelle consentite per metro cubo d’aria, suddividendole in base alle loro dimensioni (espresse in micron).Per l’acqua, vengono definiti i limiti in funzione della forma in cui si presenta — vapore, liquido o aerosol — e viene utilizzato il punto di rugiada in pressione per quantificare il contenuto di umidità.Per l’olio, la norma considera sia le forme liquide sia quelle vaporizzate, esprimendo i limiti in mg/m³.
La ISO 8573-1 non è un documento statico: viene costantemente aggiornata per tenere conto dei progressi tecnologici e delle nuove esigenze industriali. È ampiamente applicata in settori come quello farmaceutico, alimentare, delle bevande e manifatturiero, dove la purezza dell’aria compressa è un requisito imprescindibile.
Conformarsi alla norma ISO 8573-1 significa garantire affidabilità, sicurezza ed efficienza nei sistemi di aria compressa, oltre a rappresentare un punto di riferimento per la qualità e la conformità normativa in numerosi ambiti produttivi.
La norma ISO 8573-1 classifica la purezza dell'aria in tre componenti critiche: particelle solide, acqua e olio. Ogni categoria ha classi specifiche che definiscono i livelli di concentrazione di questi contaminanti, fornendo un quadro chiaro per mantenere la qualità dell'aria nei sistemi di aria compressa.
1. Particelle solide
Questa categoria riguarda la concentrazione di particelle solide nell'aria, che può variare da particelle di polvere microscopiche a detriti più significativi. Lo standard definisce diverse classi di dimensioni e concentrazione delle particelle, misurate in micron e il numero di particelle per metro cubo di aria. Ad esempio, la classe 1 specifica una dimensione delle particelle compresa tra 0,1 e 0,5 micron con un limite di concentrazione, mentre la classe 5 consente particelle più grandi con una concentrazione più elevata. Il rispetto di queste classi è fondamentale nelle applicazioni in cui anche la più piccola particella può causare una contaminazione significativa del prodotto o danni agli strumenti di precisione.
2. Acqua
L'acqua nell'aria compressa può essere presente in varie forme: vapore, liquido o aerosol. La norma ISO 8573-1 classifica il contenuto d'acqua in base al punto di rugiada, che è la temperatura alla quale l'aria diventa satura e il vapore acqueo inizia a condensarsi in liquido. Le classi vanno da un punto di rugiada più basso, che indica aria priva di umidità, a un punto di rugiada più alto, che significa più umidità. Ad esempio, la classe 1 richiede un punto di rugiada in pressione di -70 °C o inferiore, adatto per ambienti in cui l'umidità può influire gravemente sulla qualità del prodotto o causare il congelamento nei controlli pneumatici.
3. Olio
Il contenuto di olio nell'aria compressa comprende sia le forme liquide che quelle di vapore dell'olio. Questa categoria è critica perché la contaminazione da olio può degradare la qualità del prodotto, danneggiare le attrezzature e rappresentare un rischio per la salute. La norma specifica le classi in base alla concentrazione di olio (compresi aerosol, vapore e liquido) misurata in milligrammi per metro cubo. Ad esempio, la classe 0 rappresenta il più alto livello di purezza con il minor contenuto di olio, essenziale per settori come quello farmaceutico e alimentare, in cui anche tracce di olio possono essere inaccettabili.
Attenendosi a queste specifiche dettagliate in ogni categoria, le industrie possono garantire che i loro sistemi di aria compressa soddisfino i più elevati standard di purezza ed efficienza, come descritto nella norma ISO 8573-1. Questo rispetto non riguarda solo la conformità, ma anche l'impegno per la qualità, la sicurezza e l'eccellenza operativa.
La conformità alla norma ISO 8573-1 costituisce non solo un requisito di conformità regolatoria, ma anche un parametro strategico di eccellenza operativa per i sistemi che impiegano aria compressa nei processi industriali. L’adesione allo standard garantisce che l’aria compressa sia mantenuta entro limiti rigorosi di contaminazione relativi a particolato solido, umidità e olio, assicurando così l’integrità del processo, la qualità del prodotto finito e la sicurezza dell’impianto.
Il rispetto della norma contribuisce a minimizzare i fermi impianto non pianificati, a prolungare la durata dei componenti pneumatici e strumentali, e a mantenere la conformità ai requisiti di qualità e ambientali imposti dai principali standard industriali.
In sintesi, la ISO 8573-1 rappresenta un riferimento tecnico essenziale per la certificazione delle prestazioni dei sistemi di aria compressa, nonché un pilastro fondamentale per la garanzia della qualità, l’affidabilità operativa e la sostenibilità produttiva...


