Attrezzature a pressione 2025: cosa cambia, cosa resta e cosa rischi se non ti adegui.
- OSAIR SRL

- 30 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Normative, obblighi e verifiche spiegati senza troppi giri di parole.

Introduzione: perché se ne parla ancora
Le attrezzature a pressione non sono proprio l’argomento più sexy del mondo… ma quando arrivano controlli o fermi impianto, diventano improvvisamente la priorità numero uno.
Con l’aggiornamento delle normative europee e italiane, nel 2025 è più che mai importante sapere chi deve fare cosa, quando e come.
In questo articolo ti spiego tutto in modo chiaro e pratico: niente legalese, solo le informazioni che servono per evitare sanzioni e mantenere la conformità.
Cosa sono le attrezzature a pressione
Le “attrezzature a pressione” comprendono recipienti, tubazioni, accessori di sicurezza e insiemi progettati per contenere fluidi a una certa pressione.
Sono ovunque: nei compressori, nelle caldaie, nei sistemi di refrigerazione, negli impianti industriali e persino nei processi alimentari.
In pratica, se qualcosa lavora sopra i 0,5 bar di pressione, rientra nella normativa.
E quindi: sì, anche il tuo impianto ad aria compressa o il generatore di vapore probabilmente è soggetto a obblighi di denuncia e verifica.
La Direttiva 2014/68/UE (PED): la base di tutto
La PED (Pressure Equipment Directive) è la direttiva europea che stabilisce i requisiti per la progettazione, fabbricazione e valutazione di conformità delle attrezzature a pressione.
Ambito di applicazione
Vale per tutte le attrezzature che lavorano con una pressione massima ammissibile (PS) superiore a 0,5 bar, indipendentemente dal tipo di fluido.
Obblighi principali
Il produttore deve redigere la Dichiarazione di Conformità (DoC) e assicurarsi che il prodotto rispetti i Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES).
Ogni attrezzatura deve essere classificata in una categoria di rischio (da I a IV) in base a pressione, volume e tipo di fluido.
È obbligatoria la marcatura CE, che certifica la conformità e consente l’immissione sul mercato.
Cosa significa per l’azienda
Anche se non produci attrezzature, devi comunque verificare che tutto ciò che utilizzi sia conforme: CE visibile, documentazione disponibile, schede tecniche e fascicolo tecnico aggiornato.
Il D.M. 329/2004: obblighi del datore di lavoro
Una volta installata un’attrezzatura a pressione, entra in gioco il D.M. 329/2004, che disciplina messa in servizio, verifica e gestione in esercizio.
Messa in servizio
Il datore di lavoro è tenuto a denunciare l’attrezzatura all’INAIL prima dell’uso, tramite il portale CIVA.Serve allegare:
dichiarazione di conformità PED,
schema impianto,
relazione tecnica,
manuale d’uso e manutenzione.
Solo dopo l’accettazione da parte di INAIL, l’attrezzatura riceve il numero di matricola ed è legalmente utilizzabile.
Verifiche periodiche
A seconda del tipo e della categoria dell’attrezzatura, vanno effettuate verifiche periodiche (di solito ogni 3 o 5 anni).Possono essere svolte da INAIL o da organismi abilitati (art. 71 del D.Lgs. 81/2008).
Verifiche, manutenzione e sanzioni
Le verifiche non sono solo una formalità. Servono a garantire che il sistema lavori in sicurezza e non si degradi nel tempo.
Tipologie di controllo
Verifica visiva: lo stato generale, guarnizioni, corrosione, perdite.
Controllo spessimetrico: misura dello spessore delle pareti, per valutare usura o corrosione.
Prove non distruttive (CND): controlli più approfonditi per attrezzature critiche.
Sanzioni in caso di inadempienza
Saltare le verifiche o non denunciare un’attrezzatura può costare multe salate e, nei casi gravi, sanzioni penali. In più, in caso di incidente, l’assicurazione può rifiutare la copertura se l’impianto non è in regola.

Come essere conformi senza impazzire
Ecco un piano pratico per mantenere tutto sotto controllo:
Censisci tutte le attrezzature soggette alla normativa.
Verifica la documentazione tecnica: PED, CE, matricola, fascicolo INAIL.
Prepara un registro scadenze per le verifiche periodiche.
Forma il personale che utilizza o mantiene le attrezzature.
Affidati a un partner tecnico per gestire audit, verifiche e scadenze.
💡 Consiglio pratico: usa un gestionale o un semplice foglio Excel condiviso per monitorare date, matricole e scadenze. Ti evita dimenticanze (e multe).
Domande frequenti (FAQ)
Ogni quanto devo fare la verifica periodica?
Dipende dalla categoria PED e dal tipo di fluido. In media, ogni 3 o 5 anni.
Posso acquistare attrezzature usate dall’estero?
Sì, ma solo se marcate CE secondo PED e accompagnate da documentazione completa.
Chi è responsabile in azienda?
Il datore di lavoro, ma anche il fabbricante o importatore ha responsabilità dirette in base al ruolo ricoperto.
Le attrezzature a pressione sono parte integrante di molti processi produttivi, ma anche una potenziale fonte di rischio se non gestite correttamente.
Conoscere le normative (PED, D.M. 329/2004, D.Lgs. 81/2008) e mantenere un piano di conformità aggiornato significa sicurezza, efficienza e serenità aziendale.
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